Il Parco regionale è stato creato recentemente per proteggere e sviluppare un ambiente di grande valore ambientale: esso è caratterizzato da una secolare lecceta, dall'olivo la cui cultura si estende da Assisi fino a Spello, su un versante e sull'altro da Costa di Trex ad Armenzano, a San Giovanni; la vegetazione arborea naturale di Cerro e Roverella, Carpine nero, Orniello, Acero nonché di Faggio e Leccio; fustaie di resinose che, nella parte alta, lascia il posto ad ampi pascoli e a formazioni rocciose calcaree (roccia rosa).
La Fauna è caratterizzata dalla presenza della starna, del gatto selvatico, dello scoiattolo, del colombaccio, della pica, della ghiandaia, dell’istrice, del tasso, della volpe, della donnola, della faina ed infine del cinghiale.
Il
percorso si snoda fino alla sommità del monte, quanto mai suggestivo, è
permeato da un'atmosfera mistica: lo spirito francescano che aleggia
all'Eremo delle Carceri, si irradia, lungo i sentieri e nelle numerose grotte, che divennero luogo di meditazione degli eremiti.
I primi insediamenti sono da farsi risalire agli Umbri, il nome ha origini sacre derivanti dal dio Sabazio, divinità della vita vegetale nei suoi aspetti più vari poi assimilato a Bacco.
Il rilievo del monte Subasio comprende, oltre al monte principale, le vette del Civitelle, del Sermolla, del Colle di San Rufino, del Pietralunga, delimitati a nord dal fiume Tescio, a nord-est dal torrente Chiona e a sud ovest da una linea ideale che raccorda i due sproni del massiccio su cui sorgono Assisi e Spello.
All’interno del Parco si diramano una serie di sentieri organizzati per essere percorsi a piedi o a cavallo.
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